La Zattera
Il rifugio del naufrago
Blog di letteratura, filosofia, intrattenimento e visioni dal mare
Il rifugio del naufrago
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Lasciai casa, diverso tempo fa, carico di certezze e sicuro di ciò che mi avrebbe riservato il viaggio.
Non c’era spazio per il dubbio, la domanda o la novità. Sapevo da dove partivo ed ero certo della meta. Nulla poteva andare storto.
– Volere è potere – mi disse il capitano della nave.
E io gli credetti. Così mi imbarcai, in valigia la mia forza di volontà e nient’altro.
Per i primi mesi la navigazione avanzò spedita, senza intoppi.
La strada è quella giusta, il tempo favorevole – pensavo – cosa potrà mai andare storto? Il mare calmo e il vento in poppa mi davano l’illusione che, realmente, tutto fosse nelle mie mani.
La tempesta giunse di notte.
Quando si sollevò la luna, e con essa il Maestrale, violento, da Nord-Ovest, io dormivo.
Fui sbalzato dalla branda e sbattuto contro la porta della cabina, senza preavviso. Urtai la schiena contro lo stipite della porta e sentii uno scricchiolio sordo come di una noce pressata tra due leve. Persi i sensi.
Il risveglio mi colse frastornato e confuso, sdraiato a pancia in giù su una trave, strattonato dalle onde, tra i residui di quella che un tempo era stata la mia nave e che il mare ormai aveva ridotto a brandelli.
Mi leccai le labbra senza poter distinguere la salsedine dell’oceano dal sapore salmastro delle mie lacrime. In quella postazione di fortuna, in mare aperto, trascorsi ore, giorni, forse settimane, senza avere la forza di muovere un dito.
Volere non è più potere.
Qui e ora ho scoperto di essere amico del mare, del vento, della pioggia e dei fulmini, un elemento della natura, parte di loro.
Da questa zattera, punto di vista privilegiato del mondo, provo ad interrogarmi sulla mia esistenza, sulle mie contraddizioni e sulle ricchezze del mio naufragio.
Su questa zattera ho tutto ciò che mi serve, ovvero il desiderio di pormi domande, di leggere la realtà mai definitiva e sempre ricca di sorprese.
Su questa zattera conservo il ricordo grato del mio passato che mi ha condotto fin qui e di tanti amici e amiche, naufraghi come me, che hanno scritto la storia.
E su questa zattera, di do il benvenuto.
Ti aspettavo, mettiti comodo.
Naufrago, dal 1984.
Vivo su una zattera fatta di parole.
Amico del vento.
Mai alla ricerca di un attracco.
Spacciatore di libri e vino.
Con il cuore al mare.
A bottega da un maestro d'ascia.
Filosofo, Teologo, Copywriter.
"Morire non è nulla: è spaventoso non vivere"
(I Miserabili, parte V, libro IX, V)